"Alta Cucina": la Cucina Istintiva di Lorenzo Cogo, lo Chef Stellato più Giovane d’Italia
Continuano all'Artusi gli incontri di Alta Cucina con gli ex-studenti dell'Istituto.
Lorenzo Cogo, chef prodige esploso poco più che ventenne sulla scena gastronomica italiana con la detonazione di un’anomalia pura. Decibel di istinto, manualità, senso estetico e del gusto che non hanno più abbassato il loro volume e che fanno di lui, indiscutibilmente, uno dei cuochi più dotati d’Italia. Il talento, tuttavia, sarebbe nulla senza scuola, come già ammoniva Vitruvio. E quella di Cogo, a dispetto della giovane età, è una cucina fra le più tecniche, complesse e complete che sia dato gustare: fasci di cultura pronti a scattare come un muscolo dietro il nervo dell’ispirazione, allenati e addestrati nei gangli strategici della cucina mondiale.
Dopo il diploma all'ARTUSI Lorenzo Cogo vola al Vue de Mond di Shannon Bennet, a Melbourne. Da qui si sposta a Sydney dove apprende le tecniche del celebre Mark Best nel suo Marque Restaurant.
Poi è la volta dell’apprendistato presso Heston Blumenthal, all'interno del suo celeberrimo The Fat Duck.
Prova una propensione del tutto particolare per l'Oriente, tanto da approdare nella terra del Sol Levante sotto l'egida del collega e amico Seiji Yamamoto che gli trasmette il rigore per la selezione delle materie prime e il rispetto della tradizione. A soli 25 anni conquista il primo riconoscimento della Guida Michelin, quando apre il suo ristorante a Marano Vicentino (VI) El Coq. In dialetto veneto “cogo” significa cuoco, un nome che vuole sottolineare l’impegno e la professionalità di un ragazzo che ha viaggiato per il mondo – dall’Australia al Giappone – per creare un approccio unico nel suo genere in cucina.