La Chef che si Diploma alla Corte di Marchesi


SANTORSO. «Il mio viaggio alla scoperta della cucina italiana è iniziato a Santorso. Ho ereditato questa passione osservando mia nonna con le mani in pasta. Sin da piccola mi divertivo a impastare torte di fango e spennare i fiori della nonna per creare involtini primavera. Col passare degli anni abbandonai torte di fango e cucine giocattolo per passare a quelle vere. Chiesi ai miei genitori di iscrivermi all'istituto alberghiero Artusi di Recoaro Terme per inserirmi nel mondo della ristorazione; tuttavia dopo cinque anni di lezioni e fornelli non mi ritenevo ancora soddisfatta così decisi di iscrivermi alla scuola di cucina "Alma" per ottenere basi più solide per il mio futuro».

Inizia così il racconto di Elena Broccardo, 20 anni di Santorso, neo diplomata cuoco professionista alla Scuola internazionale di Cucina italiana fondata da Gualtiero Marchesi nel Palazzo Ducale di Colorno in provincia di Parma. «Ad Alma ho frequentato dapprima il corso tecniche di base dedicato a coloro che vogliono approcciarsi a questo mestiere e poi il corso superiore - spiega Elena -. Le mie giornate erano composte da otto ore di lezioni e un'ora di pausa pranzo: si affrontavano materie come marketing, nutrizione, analisi sensoriale, enologia anche se la maggior parte del tempo era dedicato alle lezioni pratiche di cucina e pasticceria».

Elena ha avuto modo di incontrare Gualtiero Marchesi scomparso nel dicembre 2017: «Ho avuto l'onore di conoscerlo alla conclusione del corso base quando ha fatto un'improvvisata per salutare alunni e docenti - prosegue -. Durante il corso superiore, invece, ho assistito alla lettura ufficiale della lettera in cui rinunciava alla carica di rettore poiché la malattia non gli permetteva di proseguire oltre». Terminata la scuola la giovane ha trovato impiego: «Ho un contratto di due anni in un ristorante a Genova Pegli. In futuro ritornerò a casa per stare un po' con la mia famiglia: è grazie a loro se sono arrivata sino a qui - conclude -. Alma mi ha fornito una grande esperienza: ho imparato il rigore nel lavoro e la dedizione che si deve avere per creare qualcosa di diverso». 

Sara Panizzon, giornale di Vicenza del 12 luglio 2018